Aids/Hiv Forum - Sieropositivi

Posts written by artois

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    Caro Lex
    Sinceramente non ricordo proprio la sintesi della nostra discordia ricordo però che l’ ISS rimaneva ancorato su determinate linee da seguire ( e lo è tuttora) che si sono rilevate non coerenti su tutta la gestione dell’Hiv
    Rivedo quei tempi in cui si incuteva il terrore nonostante che con la terapia si era raggiunto un certo controllo della malattia personalmente io ho disatteso buona parte delle linee guida esempio
    - ho aspettato 7 anni prima di iniziare la terapia
    - prendevo la terapia un giorno sì e uno no e i miei valori sono stati sempre ottimi
    - ho sempre asserito che prendersi l’Hiv Non era così facile come diceva ISS non penso proprio di essermi sbagliato e mi fermò qui
    Per quanto riguarda il Forum si è vero è superato le persone siero+ rimaste iscritte sono molto poche e raramente postano qualcosa entrano giusto per un saluto per tutte le altre che si si sono scancellate vuol dire che hanno accettato la sieropositività e vivono la loro vita con serenità senza rivangare in continuazione l’essere siero+ per questo sono contentissimo è così che si deve fare, adesso ci sono ( e ci sono sempre stati) i paranoici che sono soltanto persone insicure su tutto
    Adesso di Hiv si parla solo a dicembre ora c’è il Covid altra malattia basata sull’infondere il terrore come per Hiv con la differenza che con il Covid ci sono andati pesanti praticamente hanno rovinato l’Italia poi ognuno la pensa come gli pare
    Altro tema cambiare il Forum
    Ho speso anni della mia vita per il forum penso di avere contribuito a rispondere alle richieste di aiuto degli utenti
    Kurtisit a tutti i poteri per effettuare i cambiamenti l’unica cosa che non può fare è cancellare il Forum questo non avverrà mai quindi se lui lo vorrà può fare tutti i cambiamenti che riterrà opportuno
    Un saluto
    Artois

    Edited by artois - 15/3/2022, 19:24
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    Vedo che vi ho messo in allarme quindi vi spiego

    Per la scadente sicurezza di un sito mi riferisco alla sua capacità di controllo

    Più volte a me personalmente è capitato con lo smartphone l’impossibilità di entrare nel circuito Forumfree perché venivi rendirizzato a molti siti diversi mi è capitato anche ieri e capita tuttora a tutti coloro che si collegano a forumfree tramite un pc , vi si aprono altre pagine di reindirizzamento vabbè uno dice le chiudo , ma che ne sappiamo noi se i siti reindirizzati hanno solo una funzione diciamo di spamming o sono in grado anche di accedere a dati sensibili? Se una grande piattaforma come Forumfree che ha migliaia di utenti permette che gli utenti che si connettono al un suo sito vengono reindirizzati a altri siti è evidente che manca un controllo di sicurezza.
    Questo mi ha fatto incavolare vabbè si dirà è una piattaforma gratuita non si può pretendere più di tanto
    Tutti più o meno riceviamo spamm nelle email che il più delle volte sono spedite in base ai siti che visitiamo in internet e ci domandiamo come fanno a sapere la mia email? Semplice sono in grado di accedere ai dati personali o i siti stessi in cui siamo iscritti vendono i nostri dati a terzi.
    Beninteso questo è il mio punto di vista
    Artois
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    Un benvenuto anche da parte mia
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    Il rischio può esserci se il continuo sfregamento provoca abrasione della mucosa e se questa viene in contatto con i fluidi in questo caso non essendo la stessa integra un eventuale virus ha più facilità di accesso in quanto qualsiasi ferita richiama le cellule del sistema immunitario per la sua riparazione ma è più che altro un rischio teorico
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    Puoi fare il test a 30 giorni che è già significativo, per la certezza assoluta devi attendere quello a 45 giorni, consiglio di pazientare la fretta non è una buona consigliera non credi?
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    Tutte le infezioni MTS in atto comportano un aumento di rischio hiv in quanto il sistema immunitario è già attivo nel contrastare quelle infezoni e quindi essendo il sistema immunitario un pò piu debole e diciamo che ipoteticamente il rischio è più probabile
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    Come detto nella tag senza eiaculazione non è un rapporto a rischio Hiv baciare non è a rischio Hiv
    Non ti fare prendere dalla paura per la tua pace mentale a 30 giorni fai un test e dimentica il fatto ma nn dimenticare che proteggersi ti vivere il sesso con tranquillità non credi?
    Buon Natale
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    Rapporto sia orale che vaginale protetto nessun rischio al 100%
    Non entrare nella spirale paraonica se la cosa ti reca apprensione puoi sempre fare un test a 30 giorni per la tua pace mentale risulterà negativo
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    L'intervista è stata rilasciata dal nostro utente Skyscraper34 che ringrazio infinitamente sia per la sua autorizzazione a rivelarne l'autore sia per la bellezza e la profondità dell'intervista rilasciata Sei un grande :wub: :wub:


    l'intervista è stata pubblicata sul sito di Progetto Gionata www.gionata.org/vivere-positivo-lhiv-storia-fede-amicizia/ e sul periodico online "Il dialogo" www.ildialogo.org/cEv.php?f=http://..._1512125894.htm.


    BY GIONATA · 1 DICEMBRE 2017

    Intervista di Mario, volontario del Progetto Gionata

    In occasione della Giornata mondiale contro l’AIDS, abbiamo intervistato S., ragazzo che aveva già partecipato a una nostra precedente intervista sulla vita dei credenti sieropositivi. S. ha accettato di aprire ancora di più il suo cuore a noi, mostrandoci uno scorcio su una vita che, nonostante tutto, si alza come una ginestra dalla cenere, grazie alla Fede e all’amore della famiglia e degli amici. Perché la sieropositività non è la fine di nulla.

    Caro S., quanto tempo è passato! Grazie mille per essere tornato a parlare con noi

    Grazie a voi per l’occasione che mi avete offerto. E’ un’opportunità per testimoniare gioia e speranza.

    E un’opportunità per noi di combattere contro paura e stigma. Quanti anni hai?

    Ho 34 anni, ma già sono in rotta verso i 35.

    Puoi raccontarci i primi momenti, quelli dopo la scoperta della sieropositività?

    Solo Dio sa quanto ho pianto… mi sembrava tutto così assurdo. Non era possibile. Ho avuto un crollo interiore, e dentro c’erano solo macerie; senso di fallimento e di smarrimento, che vedevo nei miei occhi, quando riuscivo a guardarmi allo specchio. La vita mi stava facendo male per davvero. Ma ciò che non accettavo era che l’artefice di tutto quello fossi proprio io. Come avevo potuto permettermi di farmi del male? Sono stato sempre un ragazzo rispettoso di tutto e tutti, ma non lo sono stato verso me stesso. È vero pure che di leggerezze ne facciamo tutti, ma quella mi stava presentando un conto troppo salato. Speravo che qualcuno mi sentisse gridare e mi scuotesse, dicendomi che era solo un incubo. Ma quella era la nuda e cruda realtà, dovevo accettarla. Non avevo paura della morte, ma di non poter vincere la battaglia che mi si stava presentando. L’interrogativo che mi distruggeva era: “Riuscirò a perdonarmi? Riuscirò a non provare più questo senso di schifo per me stesso?” Pero credimi, questo non è niente: è impossibile dire in poche parole quello che è scoprirsi sieropositivi.

    Come ti senti cambiato, in questi mesi?

    Beh è come se fossi quello di prima, ma non sono più quello di prima. Ho accettato il segnetto “+”, sono poi riuscito a riappacificarmi in qualche modo con me stesso, anche se le “giornate no” mi capitano ancora. Tutti le abbiamo, ma le mie portano la sfumatura della “positività”. Ho avuto bisogno di ripartire da me, anche dalla mia immagine. Nei due mesi dopo la scoperta mi ero segregato in casa e mangiavo, mangiavo tanto. Poi mi sono deciso a cambiare un po’ alimentazione, per rivedermi almeno piacente visto che, come ho detto la volta scorsa, avevo avuto un totale rifiuto anche del mio corpo. Per assurdo, mi sono sentito molto più in forma di altri tanti momenti della mia vita. Il cambiamento più grande è però avvenuto, e sta avvenendo, dentro di me. Vivere da sieropositivi cambia il modo di porti verso le persone che da sempre hanno fatto parte della tua vita e verso quelle nuove che conosci, soprattutto quando decidi di non dire nulla. Camminare con questa verità non è semplice, ma mi ha dato la forza di fare passi che prima non riuscivo a fare. L la vita veramente è imprevedibile e quindi la persona più importante da custodire sono proprio io. All’inizio pensavo che essere s+ potesse essere solo un limite, che potesse farmi sentire inferiore agli altri, mentre oggi non è così. Come tutti merito il meglio della vita. Ho i miei difetti certo, ma sono una persona meravigliosa e non permetterò né a me stesso, né agli altri di farmi vergognare per ciò che sono e per ciò che vive in me. E oggi provo a camminare senza maschere, per quanto mi sia possibile.

    Puoi raccontarci come vivi la tua quotidianità, dal punto di vista medico? Come hai vissuto o vivi ora la terapia antiretrovirale, il tuo rapporto con il personale sanitario…

    Beh devo solo assumere una “pasticca” ogni giorno. Il gesto da fare è semplice, e ci si abitua, anche se alcuni giorni dietro quel gesto ci sono tanti pensieri che rendono difficile anche un gesto banale da fare. Ogni due mesi mi devo recare in ospedale per ritirare la terapia, mentre ogni 4 invece faccio il Day Hospital per verificare come tutto proceda. Nel giro di pochissimo la mia viremia non è stata più rilevabile e il mio sistema immunitario non era stato intaccato. A detta del mio medico il mio è stato un “virus scemo”…
    Con il personale sanitario va bene: ho trovato tanta umanità nell’ospedale dove sono seguito, fin da subito, mi hanno sempre tranquillizzato e fatto sentire “normale”. Certo, ci sono medici che abbracciano modi di pensare più di vecchio stampo, altri più all’avanguardia e in linea con l’uguaglianza “viremia irrilevabile = non trasmissibile”. Ma in generale il mio rapporto con loro è sempre stato buono. Persone eccezionali. Tanta umanità.

    Nella precedente intervista ci hai raccontato che alcuni membri della tua famiglia e alcuni tuoi amici più stretti sanno della tua sieropositività. Puoi raccontarci qualche episodio delle prime rivelazioni?

    Si, certo. Non è stato semplice ma sono riuscito a dirlo dopo un paio di mesi a qualche membro della mia famiglia e, dopo un bel po’, a qualche amico: non riuscivo a fingere che tutto stesse andando bene. I miei familiari hanno smentito i tanti timori che avevo: credevo che mi avrebbero tempestato di domande, che per loro sarebbe stato come ricevere uno schiaffo. Invece si sono arrabbiati perché avevo tenuto quel mostro dentro da solo, per due mesi. Sarebbero voluti starmi vicino, accompagnarmi. Non mi hanno fatto nessuna domanda indiscreta sul come o con chi…io temevo questo, loro ad oggi non sanno ancora della mia omosessualità, ma io ormai sto bene con me stesso e quindi anche loro cominciano a capire. Presto farò loro questo altro regalo.
    I miei amici mi hanno sorpreso in egual misura. A loro avevo detto della mia sessualità. Il mio più caro amico ha pianto, perché mi diceva che lui non aveva capito ciò che stavo vivendo, che magari sarebbe potuto starmi vicino. Si sentiva in colpa perché non era stato in grado, secondo lui, di trasmettermi quella fiducia capace di farmi aprire fin da subito. In più aveva paura per me, per la mia salute, perché non ne sapeva nulla di HIV. Ma l’ho rassicurato e la nostra amicizia oggi è più vera e forte di prima, senza finzioni. Le altre tre amiche che lo sanno non hanno pianto, ma erano decisamente dispiaciute perché non le avevo coinvolte prima; anche loro erano disinformate, ma mi son preso la premura di spiegare loro tutto quanto. Una di loro, con la quale condivido anche la dimensione della fede, è stata meravigliosa. Ha avuto da subito parole di tenerezza, intrise di quella spiritualità che io ben conoscevo e mi ha fatto sentire il tocco di Dio nel cuore, dopo tanto che mi era mancato. Aggiungo solo questo: il vero Bene è capace di accogliere tutto ed andare oltre, ed io ne ho avuto la dimostrazione”.

    E ora, come si è evoluta la situazione?

    Ora vivo rapporti più solidi, più veri con chi lo sa e imposto diversamente le nuove conoscenze. Ho il coraggio di essere me stesso almeno e non nascondo più il mio orientamento. Questo è uno dei doni ricevuti dall’HIV, il coraggio di essere ciò che sono. Ovviamente non sbandiero in giro il tutto, come pure non dico a chiunque che sono s+. È superfluo dire che, purtroppo, ancora oggi bisogna essere prudenti. In più oggi ho tanti amici che hanno la mia stessa patologia, persone meravigliose che ho conosciuto grazie al forum in cui sono iscritto.

    A proposito di questo, potresti parlarci della tua esperienza nel forum HivFriends?

    Beh, lì ho trovato una nuova e bellissima famiglia. Grazie ad alcune delle persone che ho conosciuto ho vinto la solitudine nella quale stavo cadendo. Ho trovato sostegno, rassicurazioni e tanta informazione. Ho potuto informarmi su tante cose grazie al forum, ma l’aspetto più importante è l’aver trovato braccia tese ad accogliermi. Il forum è arrivato prima delle tante cose che ti ho detto fino e ad ora. Mi ci sono iscritto circa tre settimane dopo la mia scoperta, perché avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse che sarebbe andato tutto bene, e così è stato. Il forum mi ha donato le persone più importanti che oggi accompagnano le mie giornate. Meravigliose amicizie, storie che si sono intrecciate, abbracciate e capite. Siamo fortissimi insieme e periodicamente organizziamo week end per stare insieme. Non pensare che in questi week end piangiamo e ci disperiamo. Stiamo insieme, ridiamo di gusto e possiamo parlare apertamente, cosa che purtroppo oggi non si può fare con chiunque. Ognuno di noi deve portare una maschera nella propria quotidianità, nei propri ambienti, perché non possiamo condividere, nel caso ci andasse, il nostro stato. In questi fine settimana ci diamo la possibilità di gioire insieme, di respirare a pieni polmoni. Siamo amici che creano le occasioni per ritrovarsi. Ovviamente non tutti del forum: non è che perché si condivide il segnetto “+” tutti ci piacciamo o tutti siamo affini. Grazie a questo spazio virtuale, poi, ho avuto la possibilità di tornare a sorridere e vivere e per me è più concreto di quello che sembrerebbe e da qui ho trovato quella che potrei definire “me al femminile”. Una donna eccezionale che il “caso” ha voluto che abitasse a pochi metri da casa mia. Oggi io la definisco l “mia persona”, per citare Grey’s anatomy, perché è la mia Amica, la mia più grande confidente, la mia compagna, la mia alleata… insieme ridiamo tanto, e abbiamo anche il coraggio di piangere e sostenerci. Dico questo perché a oggi, e sono sincero, se mi chiedessero di tornare indietro per non avere HIV, molto probabilmente risponderei di no, se dovesse significare rinunciare a tutto questo… Non tutti i mali vengono per nuocere. A volte, e dico a volte, vengono per riportarci alla vita.

    Ultimamente riceviamo notizie allarmanti che riguardano l’aumento di contagi da HIV, anche tra chi ha più di 50 anni. Secondo te, a cosa può essere dovuto?

    Secondo me è dovuto al fatto che tutti hanno paura dell’HIV, ma in pochi ne parlano. Come ti dicevo prima, la disinformazione regna e per tanti aspetti si è ancora fermi alla mentalità che si aveva negli anni passati. Si associa il rischio di contrarre il virus a determinate categorie (uomini gay, prostitute, tossicodipendenti, ecc. …). In realtà esistono solo rapporti a rischio, senza distinzione. Oggi magari basta ritrovarsi davanti alla brava persona, con un volto rassicurante, per dire sì a un rapporto non protetto. Molti, però, non sanno di aver contratto il virus e se lo portano dentro inconsapevolmente, alimentando quindi “l’epidemia”; poi magari non si sottopongono nemmeno ai controlli periodici, che sono inoltre gratuiti e che sono sempre consigliati per chi ha una vita sessuale attiva con partner occasionali. È così che il virus si espande a macchia d’olio, perché tante “brave persone” e tanti “bei volti” si incontrano senza pensare al fatto che il loro è un rapporto a rischio, se non protetto. Oggi dico questo, ma sono stato anche io uno che era ignorante in materia: le mie sensazioni non mi hanno protetto.

    Che tipo di informazione è necessaria, secondo te, per fare prevenzione, fra persone giovani e non, e allo stesso tempo ridurre lo stigma verso le persone sieropositive?

    La miglior prevenzione secondo me è cominciare a parlarne liberamente. Mi riferisco anche ai “media”. Non bisogna limitarsi a far passare qualcosina il primo dicembre, o usare lo slogan detto velocemente alla fine della pubblicità dei preservativi. Bisogna parlarne, bisogna informare tutti, e cancellare i fantasmi del passato. Lo stigma è legato al terrorismo psicologico degli anni passati. Bisognerebbe promuovere l’informazione in merito all’HIV e alle altre Malattie Sessualmente Trasmissibili; far capire che oggi la ricerca ha fatto passi da gigante, che oggi chi viene a conoscenza della propria sieropositività e si sottopone a terapia può vivere normalmente, può amare normalmente e ha standard di vita paragonabili a quelli di un sieronegativo. Che oggi coppie sierodiscordanti eterosessuali possono concepire figli sani, e che comunque il partner sieronegativo non si contagia, se quello positivo segue la terapia. Soprattutto, che c’è differenza tra HIV e AIDS.

    Puoi parlarci del tuo rapporto con la fede? Nella scorsa intervista ti sei dichiarato cattolico. In che modo la fede ti ha sostenuto?

    Nella scorsa intervista ti ho detto di essere credente e praticante, ricordo. Oggi mi ritengo un credente, pratico un po’ meno. Io sono stato uno che si è impegnato tanto per la fede, ne avevo fatto la mia ragione di vita. Però in questo anno quasi trascorso ho sentito la necessità di ascoltarmi di più, di distaccarmi un po’… Non nego che un po’ di rabbia dentro di me è emersa: nel mio cuore ho discusso un bel po’ con “Lui”, che già un po’ di anni fa aveva stravolto la mia vita. Io ero un non credente, ma poi qualcosa mi portò ad avere il mio incontro con Dio e da lì tutto fu diverso. La mia vita ha avuto vari stravolgimenti e quest’ultimo, di quasi un anno fa, mi ha fatto tremare la terra sotto ai piedi. Dentro di me porto tutta la bellezza dell’incontro avuto con Dio, che mi ha fatto conoscere il valore dell’amore. Quindi ora è un po’ in atto la mia lotta con Gesù, ma ti assicuro che anche questo battagliare è una forma di preghiera. La fede è stata la mia ancora di salvezza, perché quelle mie lacrime ininterrotte versate un anno fa erano tutte un continuo dialogare con Lui. Chiedevo di farmi capire perché ciò fosse capitato. Chi crede può capire questo “dialogo diretto”. Dopo qualche giorno già cominciai ad affidarmi e mi ripetevo che, probabilmente, c’è qualcosa di più grande che devo capire. Col tempo darò una collocazione anche a questo dolore. Essere qui a dare una forma di testimonianza per me è già un segno.

    C’è qualche figura religiosa vicina a te a conoscenza della sieropositività? Se sì, potresti dirci come ha reagito?

    La prima persona che ha saputo di me è stato il mio amico sacerdote, che da subito mi ha sostenuto ed è stato un’intera giornata al mio fianco in silenzio ad accogliere le mie lacrime e la mia rabbia. Poi è stato lui ad accompagnarmi le prime volte in ospedale. Lui ha saputo ancora una volta portarmi per mano senza giudicarmi.

    E questo sacerdote è anche a conoscenza del tuo orientamento sessuale?

    Sì, lui di me sa tutto. Non mi ha mai fatto sentire un diverso: tra me e lui c’è lo stesso rapporto che dovrebbe esserci tra padre e figlio. Mi ha sempre aiutato ed è stato per me un punto di riferimento in tanti momenti. Non si è mai tirato indietro dall’aiutarmi. Lui non ha mai né condannato, né criticato l’omosessualità. Certo, non è d’accordo con il fatto che molti vivano una vita sessuale dissoluta, ritenendo che gestire i propri istinti in vista di un sentimento più elevato sarebbe migliore, ma dice questo anche alle persone eterosessuali. Questo, sinceramente, lo penso anche io. Il succo, comunque, è che non mi ha mai chiuso le porte della chiesa, né lui né altri sacerdoti che negli anni ho avuto modo di conoscere, e ai quali in confessione ho raccontato di me. È vero che il marcio è ovunque, ma grazie a Dio io ho conosciuto soprattutto persone che veramente mi hanno fatto capire e vedere quanto è bello vivere un livello più elevato dell’amore.

    La volta scorsa ti abbiamo chiesto che cosa avresti detto a un ragazzo sieropositivo. Ora, invece, possiamo domandarti che cosa diresti a un ragazzo o una ragazza che accetta di avere rapporti non protetti?

    Direi loro di non fidarsi delle “brave persone” che possono conoscere, ma non perché non siano brave: probabilmente anche loro potrebbero essere state vittime della disinformazione. Non esiste solo HIV, ma ci sono tante altre MST, e quindi proteggersi nel sesso è fondamentale, soprattutto se si vive un’attiva vita sessuale con partner occasionali. Consiglierei anche di fare la “revisione periodica ” come la chiamo io, e cioè di fare il test HIV e per le altre MST con regolarità. Poi magari, se si è in coppia stabile e si vogliono avere rapporti non protetti, possono prima fare insieme i vari controlli e vivere serenamente.

    Grazie mille per aver parlato con noi, S., e per la tua stupenda testimonianza.

    Grazie a voi per avermelo chiesto. Sono felice di trasformare tutto questo in un dono per gli altri.

    * L’intervista è stata possibile grazie al forum https://hivfriends.forumfree.it una comunità per persone sieropositive e non, dove chiunque può chiedere informazioni ed entrare in contatto con persone che convivono con la sieropositività.Per chi volesse saperne di più, consigliamo anche di visitare il sito di LILA. (Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids): www.lila.it/it.

    ** Nota dell’amministratore e dello staff di HivFriends (https://hivfriends.forumfree.it): E’ grazie a forum come il nostro che si contribuisce a dare la giusta informazione, e i giusti consigli, a chi si ritrova a dovere lottare e comprendere cosa gli è capitato; visto che lo Stato è molto assente, in questo modo possiamo aiutare le persone che sospettano, a causa di un loro comportamento scorretto, di avere preso l’HIV. Ci auguriamo che il nostro sforzo gratuito contribuisca a far capire, specialmente ai giovani, l’importanza di vivere la sessualità con serenità e felicità, ma soprattutto con la consapevolezza che comportamenti errati possono comportare rischi. Grazie a Progetto Gionata per averci dato modo di poter contribuire alla conoscenza di questa realtà.
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    Ciao Pauroso
    I test da te fatti risultati negativi sono definitivi non badare ai numeri riportati inferiori a 1 vuol dire che nn è presente il virus Hiv, non hai contratto hiv
    Detto questo onde evitare continue chiusure dei tuoi post ti invito a non aprire altre discussioni ,le paure le capiamo e cerchiamo di spiegare nel miglior modo possibile se uno ha avuto un rischio Hiv, le paranoie no non le accettiamo ti devi rendere conto che questo è un sito di persone che Hiv lo hanno realmente e tutti i santi giorni lo combattono e leggere di utenti che nonostante tutto gli sono state fornite tutte le informazioni continuano ci rende cattivi.
    Continua se vuoi a frequentare questo forum e per avere le informazioni che desideri e che sono presenti nelle FAQ consulta https://hivfriends.forumfree.it/?f=64796839 e già che ci sei leggi il regolamento Hivfriends
    Spero che capirai il nostro atteggiamento
    Artois
    Admin

    PS
    Le altre discussioni inerenti a queswta sono state da me cancellate
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    La linea del forum è stata scritta da me nel 2014 per evitare appunto inutili e dannose discussioni che fanno solo male al forum e lo rendono non attendibile e superficiale ai lettori del forum e preciso che la linea che segue il forum da allora è stata valutata da esperti infettivologi a cui è stato chiesto un parere , sappiamo che le linee guida ministeriali ufficiali si basano su constatazioni scientifiche rigorose e così deve essere visto che sono ufficiali e a cui linee tutti i medici si devono attenere.
    Cari utenti se volete usufruire del supporto di questo forum è necessario rispettare le linee che segue ( che tra l'altro non si è mai sbagliato )
    e VI INVITO ANCORA UNA VOLTA A LEGGERE LE FAQ PRIMA DI POSTARE UNA RICHIESTA in alternativa se ritenete che non diamo informazioni adeguate o che non condividete sapete cosa fare

    https://hivfriends.forumfree.it/?t=68679588

    Spero di essere stato chiaro
    Artois
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    Panyiela mi dispiace per tuo padre :(
    Che tristezza però leggere strascichi che non avrebbero dovuto avere luogo e che trascendono da un dialogo sereno al cospetto di una perdita.
    Anche i medici possono sbagliare , le cronache sono piene di fatti e misfatti, noi non possiamo sapere come si sono svolti i fatti e se sia stato fatto il possibile e le azioni giuste nel momento giusto nella diagnosi e non possiamo neanche appellarci al SE FOSSE STATO FATTO.... indietro non si torna credo che i medici abbiano fatto il possibile per lui , forse l'intervento è stato tardivo, forse il danno era già troppo grave , la scienza non sempre vince anzi direi poche volte. A noi non spetta giudicare i comportamenti possiamo solo imparare da essi.
    Panyiela hai perso tuo padre non ha più importanza il perchè e per cosa non continuare con un ricordo doloroso. Se vuoi approfondire come sia successo sai che l'unico modo è richiedere la cartella clinica e verificare tutti i passi, mi chiedo ne vale la pena? personalmente penso di no.
    Ti auguro che tu possa riacquistare presto la serenità e la pace
    Un abbraccio
    Artois
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    Traduzione da www.hivplusmag.com/undetectable/20...-hiv-prevention

    BREAKING: CDC Officially Admits People With HIV Who Are Undetectable Can't Transmit HIV

    Il CDC riconosce ufficialmente che le persone con HIV che hanno viremia irrilevabile non possono trasmettere l'HIV


    Dopo che centinaia di altri esperti e le organizzazioni dell'HIV che hanno già firmato un impegno [www.preventionaccess.org/consensus] che riconosce che le persone che vivono con l'HIV il cui trattamento ha portato il loro carico virale ad un livello non rilevabile - che è quasi la metà di tutte le persone HIV-positive negli Stati Uniti - non trasmettono l'HIV ad alcuna altra persona, i centri per il controllo e la prevenzione delle malattie sono usciti con la dichiarazione definitiva sul tema
    Riconoscendo la Giornata di sensibilizzazione sull'HIV / AIDS nazionale dei gay maschi, una dichiarazione del CDC ha dichiarato: "In questo giorno ci uniamo nell'azione per prevenire l'HIV tra gli uomini gay e bisessuali e garantire che tutti gli uomini gay e bisessuali che vivono con l'HIV ricevano la cura chehanno bisogno per stare in buona salute ". Gli uomini gay e bisessuali, osservato il CDC, continuano ad essere sproporzionatamente colpiti dall'HIV, con "più di 26.000 uomini gay e bisessuali che hanno ricevuto una diagnosi di HIV nel 2015, rappresentando i due terzi di tutte le nuove diagnosi negli Stati Uniti e con un aumento tra gli uomini ispanici / latini e bisessuali tra il 2010 e il 2014 ".

    Anche se questi risultati sono certamente deludenti si fa notare che la ricerca ha dimostrato che la terapia antiretrovirale tiene le persone che vivono con l'HIV sane e ha un effetto preventivo, il CDC scrive: "Quando si ha con il trattamento antiretrovirale una soppressione virale, definita come meno di 200 copie / ml o livelli non rilevabili, non si ha trasmissione sessuale di HIV ".
    In altre parole, avere l'HIV soppresso a livelli non rilevabili impedisce la trasmissione.

    "In tre diversi studi, tra cui migliaia di coppie e migliaia di atti sessuali senza profilassi o pre-esposizione (PrEP)", continua la dichiarazione, "non è stata osservata alcuna trasmissione di HIV a un partner HIV-negativo quando l'HIV-positivo di una persona è stata soppressata viralmente, il che significa che le persone che prendono giornalmente e regolarmente la terapia antiretrovirale come prescritto e che raggiungono e mantengono un carico virale non rilevabile non hanno effettivamente alcun rischio di trasmettere sessualmente il virus a un partner HIV-negativo ".

    "Questa è una notevole affermazione", Bruce Richman, direttore esecutivo della campagna Undetectable = Untransmittable della campagna di accesso alla prevenzione, ci dice: "Questo è il momento che abbiamo tanto aspettato!" Il CDC ha concordato oggi che "non c'è effettivamente alcun rischio" di trasmettere l'HIV durante il trattamento e se la viremia è non rilevabile. I dati travolgenti mostrano chiaramente che la presa dei farmaci ogni giorno protegge la nostra salute e quella dei nostri partner ".
    Richman sottolinea, "questa dichiarazione non consiglia alle persone affette da HIV e dai loro partner di abbandonare i preservativi o la PrEP. Avere viremia non rilevabile è un'altra potente opzione nella casella degli strumenti per la prevenzione dell'HIV da utilizzare in combinazione con altre opzioni di prevenzione o indipendentemente dalle circostanze. "Dice che la consapevolezza di U = U non solo migliora la vita sociale, sessuale e riproduttiva delle persone" sta cambiando ciò che significa vivere con l'HIV e ci spingerà verso la fine dell'epidemia ".

    Richman dice che le congratulazioni sono per "tutte le persone pionieristiche e partner della comunità e dei dipartimenti di salute della città, dello stato e federali che hanno lavorato insieme per assicurare che il messaggio sia allineato con la scienza e renda questo cambiamento possibile. La nuova posizione che ha assunto il CDC è il risultato di una revisione della soppressione virale e dei modi di trasmissione dell'HIV che attraverso i dipartimenti saranno esaminati nel corso delle prossime settimane o mesi ".
    Richman, la cui campagna di accesso alla prevenzione ha portato l'avvocato e lo sforzo educativo attorno al messaggio Undetectable = Untransmittable, mette in evidenza che le altre persone che vivono con l'HIV, che "hanno guidato la strada per questo cambiamento negli Stati Uniti e in tutto il mondo. come parte del processo di revisione e già la scorsa estate con HHS, e il CDC è stato produttivo e positivo anche quando le lacune nelle nostre posizioni sembravano ampie. Apprezziamo il loro impegno e azioni decisive per seguire i dati in un momento in cui la nostra salute ei diritti umani sono stati continuamente sotto assalto ".

    Alla conferenza statunitense sull'AIDS di quest'anno, Richman osserva che il dottor Anthony Fauci, capo dell'Istituto nazionale di allergia e malattie infettive, "ha confermato che la scienza verifica e convalida U = U (Undetectable = Untransmittable)" nel follow-up alle sue dichiarazioni alla 2017 International AIDS .Ora aggiunge Richman : "È tempo di fare la storia e condividere questa notizia!" Invita altre organizzazioni di HIV, LGBT e di salute sessuale e riproduttiva ad unirsi a "quasi 400 organizzazioni provenienti da 56 paesi che sono stati firmatari come parte di una crescente e vibrante rete di partner U = U. Risorse su U = U messaggistica negli Stati Uniti e in tutto il mondo, nonché delle questioni relative alla criminalizzazione dell'HIV, determinanti sociali della salute e accesso ineguale sono sul nostro sito di Parigi. "
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    La materia è molto complessa e non chiara in certi aspetti ti consiglio di porre la domanda sul forum
    www.medicocompetente.it
    noi non siamo in grado di rispondere con sicurezza alla domanda una cosa è certa nell'allegato 3b non si fa riferimento specifico a malattie ma solo a numero di patologie non definite è previsto solo fornire il numero di patologie presenti per uso di droghe e alcool.
    Inoltre è il lavoratore che dovrebbe dire al MC che è portatore di sieropositività e credo proprio che nessuno lo dica per contro invece direbbe subito se ha patologie che in qualche modo lo favorirebbero per avere vantaggi sul lavoro
2095 replies since 16/1/2006
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